GLI STATI ARMANO, I MILITARI UCCIDONO

Come ogni anno il 4 novembre è la data in cui lo stato mette in scena la sua volgare retorica militarista. Come ogni anno lo stato metterà in mostra i suoi strumenti di morte e devastazione. Anche quest’anno ci saranno servi in divisa che daranno braccia e gambe al servizio delle forze armate. Oggi più che mai assistiamo allo sconvolgimento del significato delle parole: le guerre che insanguinano mezzo mondo ci vengono spacciate per missioni di pace! Ma le guerre, in realtà, sono sempre atti di sopraffazione e di violenza. Le guerre sono lo strumento col quale stato e capitale mettono in atto i loro piani criminali.

Le potenti lobby dell’industria bellica la fanno da padrone e gli investimenti che lo stato italiano fa per le spese militari sono sempre più ingenti. I soldati italiani spargono morte in tantissime parti del mondo: dall’Iraq all’Afghanistan, dalla Somalia al Libano ecc… Le armi e i veicoli da guerra che vengono prodotti, andranno a devastare il mondo e a fare stragi di milioni di innocenti. La guerra e il militarismo seminano solo morte e distruzione.

La guerra infinita che il governo italiano sta conducendo da anni si è ormai riversata anche sul fronte interno, dove la militarizzazione del territorio ormai è sempre più evidente. In Sicilia continuano a proliferare le basi militari NATO (Sigonella, Niscemi, ecc…) e il pacchetto sicurezza, tra le sue norme criminali, prevede anche una massiccia presenza di militari per le strade (con tanto di tuta mimetica e mitra). La peste militarista tenta di infettare anche la scuola: la recente proposta di legge avanzata dal ministro La Russa (il corso di addestramento “Allenati per la vita”) è un esempio vergognoso delle criminali politiche governative in ambito educativo. Allo stato interessa distruggere ogni rimasuglio di istruzione pubblica e sapere critico, per potenziare, invece, la brutalità militarista e l’omologazione collettiva.

L’Italia sta diventando sempre più una caserma. Le persone vengono irregimentate,la repressione è all’ordine del giorno e il controllo sociale è l’arma prediletta del potere. Tutto questo viene spacciato per sicurezza, ma è soltanto terrorismo di stato.

Alla peste militarista reagiamo con l’insubordinazione generalizzata!

Contro tutti gli eserciti!

Contro tutte le guerre!


Collettivo Studentesco Antiautoritario



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