RIPRENDIAMOCI IL SAPERE!

L’attacco sfrontato nei confronti del mondo dell’istruzione è ormai arrivato alla resa dei conti. L’università e la scuola stanno subendo una serie di colpi che sono finalizzati a distruggerle definitivamente.

Questi colpi mortali sono sotto gli occhi di tutti:

–   Tagli pesanti agli stipendi dei ricercatori e del personale tecnico-amministrativo

–   licenziamento di massa di tutti i precari

–   blocco del turn-over, che prevederà l’annullamento del ricambio generazionale del corpo docente che causerà la chiusura vera e propria di interi corsi di laurea.

La demolizione del sistema scolastico e universitario è finalizzata allo scopo di privatizzare tutto il mondo della conoscenza, ampliando il divario sociale tra coloro che possono accedere ad un’istruzione di qualità e chi no.

Dopo più di un ventennio di politiche neoliberiste e di deregolamentazione del mercato del lavoro, i nodi vengono al pettine: i tempi e le logiche del capitale globalizzato si muovono in direzione diametralmente opposta rispetto ai tempi specifici e necessari per la formazione.

Queste politiche criminali sviliscono e negano la libertà di ricerca e la libera sperimentazione, favorendo un imbarbarimento culturale caratterizzato da deliri securitari e nefaste nubi militariste. La stessa istruzione è oggetto della logica repressiva e securitaria dello stato: provvedimenti come il 5 in condotta, il tetto massimo di 50 assenze e la recente proposta di inserimento nei piani di studio scolastici dell’addestramento militare, sono gli esempi lampanti della deriva autoritaria in cui la nostra società sta sprofondando. Il dominio vuole questo: vuole dei sudditi da poter controllare e manipolare a suo piacimento.

I provvedimenti presi in ambito scolastico (come quelli presi in altri campi) mirano ad una palese ristrutturazione autoritaria della società. Ristrutturazione autoritaria già prevista dal “Piano di rinascita democratica” della loggia P2.

Tutto questo è inaccettabile!

Ribelliamoci all’impoverimento culturale che lo stato ci impone!

La barbarie va fermata! La mediazione del conflitto è sempre perdente!

Rilanciamo la lotta, senza capi e senza padrini, autorganizzandoci dal basso e unendo quelle che sono le lotte di tutti gli sfruttati: studenti, precari, lavoratori e disoccupati.

Collettivo Studentesco Antiautoritario

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