CONTRO L’IGNORANZA DEL POTERE, LOTTIAMO PER UNA CULTURA LIBERTARIA!

La scure dello stato non cessa di colpire inesorabilmente il mondo dell’istruzione. Gli atenei indebitati, soprattutto nel Meridione, si trovano costretti a chiudere. I tagli durissimi agli stipendi dei ricercatori, al personale tecnico-amministrativo e il licenziamento di tutti i precari, non faranno altro che impoverire sempre più un’istruzione già falcidiata da decenni di politiche criminali. La gestione oligarchica della formazione amplierà il divario tra una elite ristretta di cinici sfruttatori ed una massa informe di sfruttati. La volontà, da parte del potere, di estirpare ogni forma di sapere critico, è un piano criminale volto a soggiogare e manipolare più facilmente le menti e i corpi degli individui.

I disoccupati, i lavoratori e gli studenti stanno reagendo a questo stato di cose. In tutto il paese sono ripartite le manifestazioni di dissenso. In diverse città si è vista la partecipazione di migliaia di persone. A questo grado di mobilitazione lo stato risponde con le armi che gli sono più congeniali: la criminalizzazione e la repressione più brutale di qualsiasi forma di opposizione. In molte piazze (Torino, Livorno, Napoli, Palermo, ecc…) abbiamo assistito alla recrudescenza della violenza poliziesca che, in combutta con le canaglie fasciste, tenta di stroncare sul nascere ogni forma di protesta.

Contro la criminalità del potere, è necessario distruggere tutte le gerarchie che si manifestano nei vari ambiti della nostra esistenza. È essenziale rifiutare ogni sorta di mediazione con le istituzioni.

Contro le egemonie di partiti e sindacati, è di vitale importanza il rilancio di pratiche antiautoritarie ed autorganizzate che partano dal basso!

Vogliamo una diffusione orizzontale della cultura, senza imposizioni e senza censura, per l’autodeterminazione e la libertà degli individui!

Il sapere non si mercifica! Il sapere si condivide!

Collettivo Studentesco Antiautoritario


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GLI STATI ARMANO, I MILITARI UCCIDONO

Come ogni anno il 4 novembre è la data in cui lo stato mette in scena la sua volgare retorica militarista. Come ogni anno lo stato metterà in mostra i suoi strumenti di morte e devastazione. Anche quest’anno ci saranno servi in divisa che daranno braccia e gambe al servizio delle forze armate. Oggi più che mai assistiamo allo sconvolgimento del significato delle parole: le guerre che insanguinano mezzo mondo ci vengono spacciate per missioni di pace! Ma le guerre, in realtà, sono sempre atti di sopraffazione e di violenza. Le guerre sono lo strumento col quale stato e capitale mettono in atto i loro piani criminali.

Le potenti lobby dell’industria bellica la fanno da padrone e gli investimenti che lo stato italiano fa per le spese militari sono sempre più ingenti. I soldati italiani spargono morte in tantissime parti del mondo: dall’Iraq all’Afghanistan, dalla Somalia al Libano ecc… Le armi e i veicoli da guerra che vengono prodotti, andranno a devastare il mondo e a fare stragi di milioni di innocenti. La guerra e il militarismo seminano solo morte e distruzione.

La guerra infinita che il governo italiano sta conducendo da anni si è ormai riversata anche sul fronte interno, dove la militarizzazione del territorio ormai è sempre più evidente. In Sicilia continuano a proliferare le basi militari NATO (Sigonella, Niscemi, ecc…) e il pacchetto sicurezza, tra le sue norme criminali, prevede anche una massiccia presenza di militari per le strade (con tanto di tuta mimetica e mitra). La peste militarista tenta di infettare anche la scuola: la recente proposta di legge avanzata dal ministro La Russa (il corso di addestramento “Allenati per la vita”) è un esempio vergognoso delle criminali politiche governative in ambito educativo. Allo stato interessa distruggere ogni rimasuglio di istruzione pubblica e sapere critico, per potenziare, invece, la brutalità militarista e l’omologazione collettiva.

L’Italia sta diventando sempre più una caserma. Le persone vengono irregimentate,la repressione è all’ordine del giorno e il controllo sociale è l’arma prediletta del potere. Tutto questo viene spacciato per sicurezza, ma è soltanto terrorismo di stato.

Alla peste militarista reagiamo con l’insubordinazione generalizzata!

Contro tutti gli eserciti!

Contro tutte le guerre!


Collettivo Studentesco Antiautoritario



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RIPRENDIAMOCI IL SAPERE!

L’attacco sfrontato nei confronti del mondo dell’istruzione è ormai arrivato alla resa dei conti. L’università e la scuola stanno subendo una serie di colpi che sono finalizzati a distruggerle definitivamente.

Questi colpi mortali sono sotto gli occhi di tutti:

–   Tagli pesanti agli stipendi dei ricercatori e del personale tecnico-amministrativo

–   licenziamento di massa di tutti i precari

–   blocco del turn-over, che prevederà l’annullamento del ricambio generazionale del corpo docente che causerà la chiusura vera e propria di interi corsi di laurea.

La demolizione del sistema scolastico e universitario è finalizzata allo scopo di privatizzare tutto il mondo della conoscenza, ampliando il divario sociale tra coloro che possono accedere ad un’istruzione di qualità e chi no.

Dopo più di un ventennio di politiche neoliberiste e di deregolamentazione del mercato del lavoro, i nodi vengono al pettine: i tempi e le logiche del capitale globalizzato si muovono in direzione diametralmente opposta rispetto ai tempi specifici e necessari per la formazione.

Queste politiche criminali sviliscono e negano la libertà di ricerca e la libera sperimentazione, favorendo un imbarbarimento culturale caratterizzato da deliri securitari e nefaste nubi militariste. La stessa istruzione è oggetto della logica repressiva e securitaria dello stato: provvedimenti come il 5 in condotta, il tetto massimo di 50 assenze e la recente proposta di inserimento nei piani di studio scolastici dell’addestramento militare, sono gli esempi lampanti della deriva autoritaria in cui la nostra società sta sprofondando. Il dominio vuole questo: vuole dei sudditi da poter controllare e manipolare a suo piacimento.

I provvedimenti presi in ambito scolastico (come quelli presi in altri campi) mirano ad una palese ristrutturazione autoritaria della società. Ristrutturazione autoritaria già prevista dal “Piano di rinascita democratica” della loggia P2.

Tutto questo è inaccettabile!

Ribelliamoci all’impoverimento culturale che lo stato ci impone!

La barbarie va fermata! La mediazione del conflitto è sempre perdente!

Rilanciamo la lotta, senza capi e senza padrini, autorganizzandoci dal basso e unendo quelle che sono le lotte di tutti gli sfruttati: studenti, precari, lavoratori e disoccupati.

Collettivo Studentesco Antiautoritario

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